L’innocenza colpevole - Francesca Sassano

Lunedì 31 Marzo il Polo Bibliotecario di Potenza ha ospitato l’autrice Francesca Sassano, per la presentazione della sua ultima fatica letteraria, intitolata “Innocenza colpevole”. 

L’avv. Sassano, nata nel 1964, vive e lavora presso il suo studio legale a Potenza, è giornalista pubblicista dell’Ordine dei Giornalisti di Roma da oltre 25 anni e ha all’attivo numerose pubblicazioni di natura giuridica da un lato e di narrativa tra l’altro; nel 2021 ha dato alle stampe “Il rovescio di una toga”, la storia di un eccellente magistrato che, innamoratosi di una donna assassinata, viene incarcerato e muore, costringendo colei a cui aveva dato mandato di scrivere la sua autobiografia, ad indagare accuratamente per scoprire se è morto suicida o è stato vittima di un omicidio. 

Il testo, edito da Narrazioni Clandestine (Gruppo Santelli) è stato discusso dall’autrice in collaborazione con il critico letterario Francesco Calabrese e la docente Yvette Marie Marchand. La storia ruota alla protagonista Chara Gross, che sottoposta ad un ingiusto processo, si ritrova a perdere di colpo il lavoro, un figlio da cui viene allontanato, la libertà, e la dignità di un’innocenza irreparabilmente perduta, perché associata ad un giudizio di colpevolezza da cui non si potrà tornare più indietro. 

La prof.ssa Yvette Marie Marchand ha ribadito di come “si tratti di un romanzo intimistico, che gira attorno al mondo del diritto, della legge e del mestiere di avvocato, ma che viene narrato con un rovesciamento di rapporti in cui l’avvocatessa si trova ad essere nella condizione di imputato”. 

Il prof. Calabrese ha rimarcato “il carattere complesso, maturo ed interessante di un romanzo che si caratterizza per una scrittura emotiva e cinematografica, in grado di offrire una descrizione profonda e lontana da luoghi comuni della figura femminile. La protagonista ha un io diviso, frammentato ed in ciò è ravvisabile un riferimento alla psicoanalisi freudiana e al tema dell’identità scissa tra la percezione di sé stessi e quella delineata dalle convenzioni sociali, così come la racconta Pirandello in Uno, nessuno e centomila. Una donna che vive un conflitto interiore, avvolta e travolta da sogni da incubo, in cui cioè la dimensione dell’onirico ha un carattere predominante. Infine, è un testo anche molto attuale, perché accostando due termini antitetici, come innocenza e colpevole si interroga su cosa debba intendersi per “giusto” processo, ossia una ricerca “civile” della verità, dove siano garantite le garanzie costituzionali”. 

Il direttore del Polo Bibliotecario di Potenza, Luigi Catalani, ha espresso ammirazione per “un libro che può essere letto tutto di un fiato, per le sue dimensioni e per la scrittura immediata e semplice, priva di parole complesse e tecnicismi che potrebbero far incespicare il lettore poco avvezzo del mondo giuridico. Inoltre, la vicenda processuale, pur costituendo l’ossatura portante della vicenda narrativa, non mette mai in secondo piano la protagonista e le altre persone che ruotano attorno ad essa. Dunque, viene data centralità anche al rapporto che lei ha con il padre, con il figlio, con l’analista, attraverso una narrazione dove è evidente l’uso di un costante flashback che alterna la descrizione di ciò che è successo a quella di ciò che avviene attraverso l’espediente delle sedute terapeutiche”.

Infine, l’autrice ha voluto ricordare come “il testo sia stato, come spesso mi accade, scritto di getto; tuttavia, a differenza di precedenti opere, sono ritornata in maniera quasi ossessiva sulla forma e i contenuti, animata dalla volontà di assicurarmi che la storia narrata fosse effettivamente un viaggio interessante per il lettore. Il racconto di un dolore che ogni volta sembrava anticipatorio di nuovi eventi, carichi di spunti di riflessione. Naturalmente al netto di una certa attualità dei temi trattati, mi affascinava l’idea di uno scambio dei ruoli: come non esiste cosa peggiore per un medico di scoprirsi malato, così come per un avvocato di ritrovarsi nella condizione di indagato”. 

 

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L’autrice Francesca Sassano nel suo nuovo racconto di ingiustizia giudiziaria, tra emozioni forti e colpi di scena che toccano tematiche attuali come il rapporto uomo donna e la consapevolezza di un’innocenza perduta ed un’esistenza compromessa