L'arte come cura - Poggiolini - Trombetta

“L’arte come cura, pratiche, trasformazione e comunità” è il titolo del seminario che si è tenuto Giovedì 23 ottobre 2025, alle ore 17 nella Sala conferenze del Polo Bibliotecario di Potenza. 

L’evento è stato organizzato dall’associazione Serendipity all’interno del cartellone dell’Autunno letterario del Comune di Potenza, in collaborazione con IKOS Ageform, il Ministero della Cultura, i, il Centro Lucano Dea e la Fondazione Luciana Blasi, oltre naturalmente al Polo Bibliotecario potentino, in qualità di sede ospitante- 

Il seminario  è stato  moderato dalla giornalista Mariagrazia Zaccagnino e ha visto la partecipazione di professioniste che operano al confine tra scienze della mente e discipline artistiche: Carla Cantore, arteterapeuta e docente del Master Universitario di II livello in Neuroestetica; Cecilia Fontanesi, danza movimento terapeuta e docente di danza e neuroscienze; Cristina Principale, storica dell’arte e docente di psicologia dell’arte; e Daniela Poggiolini, psicologa, arteterapeuta, trainer in PNL terapeutica e ipnosi, nonché Presidente di IKOS Ageform. 

L’idea del seminario è stata quella di riflettere da una prospettiva multidisciplinare sul valore dell’arte in tutte le sue forme come potente mezzo di espressione ed esperienza di cura e trasformazione. Numerosi studi hanno dimostrato che pittura, musica, teatro, danza e scrittura possono essere uno strumento efficace di cura e benessere, capace di supportare percorsi educativi, riabilitativi e terapeutici di guarigione, mettendo in dialogo emozioni, conoscenza e comunità 

Infatti, attraverso l’espressione creativa, e quindi sculture, dipinti, film, libri, musica, foto le persone riescono a dare voce a emozioni difficili da comunicare con le sole parole, favorendo l’elaborazione di traumi o fragilità. Dunque, l’arte come mezzo per esprimere sé stessi e dare voce al proprio mondo interiore, grazie alla sua capacità di generare emozioni, riflessioni e pensieri profondi. 

La dott.ssa Poggiolini ha illustrato alcuni casi risolti con l’arte terapia, in particolar modo con un modello detto Bioecoart da lei creato nel 1987, ossia un modello in cui si compenetravano tutte le arti. La dott.ssa Fontenesi ha invece illustrato lavori dedicati al mondo della danza, inteso come strumento terapeutico per persone affette da disturbi del movimento o cognitivi. 

L'arteterapeuta Cantore ha presentato un progetto che ha coinvolto persone affette da un disagio mentale, lieve o grave a seconda dei casi, e la cui autonomia era stata fortemente compromessa durante il lock down; infine, la storica e psicologa dell’arte, dott.ssa Cristina Principale ha offerto il contributo di una ricerca internazionale sul valore terapeutico dell’arte condotto in una struttura psichiatrica in provincia di Vienna 

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Un dialogo multidisciplinare sul valore dell’arte come esperienza di cura e trasformazione nei percorsi educativi, terapeutici e riabilitativi.