Food e magia. Storie di cibo e incanti in Basilicata

Il cibo come simbolo di miti e riti che comunicano desideri e paure. Un rapporto quello tra cibo, ritualità ancestrali (come i carnevali lucani antropologici) e tradizioni popolari che è al centro del libro a cura della giornalista e foodblogger Carmensita Bellettieri, presentato Venerdi’ 21 Febbraio, presso la Sala Conferenze del Polo Bibliotecario di Potenza, dopo alcune tappe iniziali presso la Fiera del Libro di Roma “Più libri, più liberi”, a Montescaglioso e a Trivigno.

Il testo, pubblicato dalla casa editrice Le Penseur, ed intitolato “Food e magia. Storie di cibo e incanti in Basilicata” è corredato da numerose immagini che arricchiscono la narrazione scritta, e presenta un taglio storico- antropologico, pur avendo indubbiamente una sua finalità divulgativa. 

Il lavoro è stato concepito nelle intenzioni dell’autrice, come una narrazione, sospesa tra realtà storica e immaginario, saperi e sapori, che ha per protagonisti 4 personaggi lucani incantatori: la Masciara (figura magica che è solitamente associata nella cultura meridionale alla strega propria dell’immaginario contadino), il Cucibocca di Montescaglioso (appartenente alla tradizione demo-antropologica e celebrata ogni anno presso il comune del materano la notte dell’Epifania), la Grande Madre e il Maggio di Accettura. 

Ulteriore peculiarità del libro è la costante mescolanza di generi letterari (saggio, filastrocca, fiaba, reportage giornalistico) paesaggi (Calanchi, Sassi di Matera, cime del Vulture e del Pollino, Dolomiti lucane e le coste di Maratea) e registri linguistici (dal lirico al dialetto).  

L’autrice ha rimarcato come le sue ricerche gastronomiche abbiano sempre offerto uno sguardo rivolto agli aspetti antropologici del cibo e il carattere propiziatorio per la fertilità assunto dal rito di passaggio del Carnevale di Teana: “la mia stessa gravidanza, è biograficamente legata alle ricerche sul campo condotte a Teana, relativamente al cibo tradizionale del suo Carnevale. Da un punto di vista prettamente antropologico, ho potuto constatare che la maggior parte dei piatti tradizionali del paese sono sorti dalla volontà di liberarsi da alcuni timori di natura astronomica che scuotevano l’inconscio collettivo del popolo”.  

Tra le tappe rievocate nella ricostruzione del suo percorso di ricerca simbolica condotta sui carnevali lucani anche il rituale contadino tipico di Barile, ossia il salto con le Pupe di San Giovanni, emblema del potere vivificante della comunità locale e delle sue future madri. 

Nel corso dell’intervista si è parlato anche di esotismo del cibo e del rapporto tra cibo e biblioteche, in particolar modo dal ruolo che i libri hanno dal punto di vista culturale per la conoscenza del cibo, del suo carattere simbolo e dell’evoluzione di secoli di tecniche di produzione agricola..... 

All’incontro presso il Polo potentino hanno partecipato, lo scrittore e giornalista Oreste Lo Pomo per il quale nel testo della Bellettieri il senso della memoria supera e annienta lo sterile e abusato regionalismo del gusto; l’antropologo Domenico Copertino, professore associato dell’Università degli Studi della Basilicata, che ha condotto un excursus culinario volto a mostrare l’attuale rappresentazione simbolica e lo showcooking dei piatti odierni partendo da una descrizione tradizionale della gastronomia; Vincenzo Salvo, presidente della Pro Loco del comune pollinese di Teana e segretario della Rete dei Carnevali antropologici Lucani, che ha descritto il valore culturale che tali festività rivestono come Patrimonio Unesco; l’editore Giovanni Viggiano e, naturalmente, l’autrice. 

La reale protagonista dell’incontro è stata tuttavia Urs, una figura  tipica del Carnevale di Teano, che si caratterizza per la sua “vicinanza” a Carnuvalar, un personaggio ingordo, ubriacone  e indebitato, mostrando con ciò la sua natura demoniaca, agitata e sfuggente; Carnevale, quello Teanese che descrive con sarcasmo e ironia non solo la vita del Paese e dei suoi abitanti, ma le sue stesse forme di potere (e gli uomini che le incarnano): la Chiesa (con il prete e i sacrestani), la Legge (con il giudice e gli avvocati), per passare all’Ordine Pubblico, attraverso le guardie che non riescono a trattenere le figure simbolo del carnevale teanese: L’Urs e Carnuluvar. 

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Food e magia. Storie di cibo e incanti in Basilicata - Carmensita Bellettieri
Sapori e saperi nel nuovo libro dell’autrice e giornalista “gastronomica” Carmensita Bellettieri, tra spirito divulgativo e taglio storico-antropologica.